martedì 29 dicembre 2015

Bologna e Valsamoggia sono “Città della Gastronomia”

Bologna e Valsamoggia sono "Città della Gastronomia"

In totale in Emilia Romagna sono 12 le città che, sotto la regia e gli input di "CheftoChef", hanno scommesso su progetti di crescita collettiva della qualità gastronomica nelle proprie comunità. Capofila del progetto è Parma, da poco nominata "Città Creativa per la Gastronomia UNESCO"

 

Parma, una delle 12 "Città della gastronomia CheftoChef" dell'Emilia Romagna è ora diventata "Città Creativa per la Gastronomia UNESCO". Questo risultato è frutto del costante e serio lavoro svolto da "CheftoChef emiliaromagnacuochi" - l'Associazione che riunisce i migliori 50 cuochi dell'Emilia Romagna e i 50 produttori eccellenti (compresi i più importanti consorzi) - impegnata da anni in un'operazione culturale imperniata sul rapporto fra chef che fanno cucina d'autore e i grandi prodotti della Regione.

 

Parma, con tale importante riconoscimento, è quindi ora la capofila del progetto di CheftoChef che coinvolge anche le città di: Cesenatico (FC), Roncofreddo (FC), Bagno di Romagna (FC), Russi (RA), Argenta (FE), Bologna, Valsamoggia (BO), Bomporto (MO), Polesine Zibello (PR), Fiorenzuola d'Arda (PC), Borgonovo Val Tidone (PC).

 

Città che, sotto la regia e gli input di CheftoChef, hanno scommesso su progetti di crescita collettiva della qualità gastronomica nelle proprie comunità, sulla base dei principi della "cucina d'autore", che implica un atteggiamento di continua innovazione in un settore strategico per l'economia del nostro territorio.

 

Del resto l'Emilia Romagna è una regione che fa della propria identità l'essere da sempre crocevia fra la gastronomia del Mediterraneo e quella continentale-mitteleuropea.  Una cucina, oggi, che può essere moderna se si continua nella ricerca, nello sviluppo di tecniche e di tecnologie che aprano a culture e concetti innovativi, al passo con i tempi pur mantenendo vivo il ricordo della nostra realtà consolidata e famosa nel Mondo.

 

Dall'olio d'oliva ai cereali, dal pesce agli ortaggi e alla frutta, dalla pasta al riso, dal pomodoro alle erbe selvatiche, dai salumi ai formaggi, l'Emilia Romagna è pienamente dentro alla tradizione della cucina mediterranea: prodotti che coincidono anche con una dimensione salutistica da tempo affermata; prodotti per molti dei quali l'Unione Europea ha assegnato la denominazione d'origine, tanto da fare dell'Emilia Romagna  la regione italiana ed europea con il maggior numero di prodotti DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta), ben 42 in totale.

 

Il grande e imminente impegno di CheftoChef è dunque quello di far evolvere progettualmente questa occasione, sia tramite filoni d'intervento trasversale (progetto formazione, raccordo fra i centri di innovazione e ricerca, marketing territoriale, ecc.), sia in sintonia con la sussidiarietà istituzionale, già avviata con la rete delle 12 "Città della gastronomia" supportata da ANCI, Regione Emilia-Romagna e altre realtà su scala regionale, come pure con i rapporti con altre Regioni, Ministeri competenti e con l'Europa.

 

www.cheftochef.eu

 

Ufficio stampa CheftoChef: Pierluigi Papi, tel. 338 3648766 press@cheftochef.eu


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venerdì 18 dicembre 2015

Un banco d’assaggio “natalizio” in Rocca a Dozza: gli spumanti. Si concludono il 20 dicembre i banchi d’assaggio 2015. Sabato 19, invece, ultimo appuntamento dell’anno anche con la rassegna “Vignaioli in Enoteca” con l’azienda Cà Bruciata di Imola e l’inaugurazione della mostra fotografica "Experimenti di Caterina Sforza"



Un banco d'assaggio "natalizio" in Rocca a Dozza: gli spumanti

Si concludono il 20 dicembre i banchi d'assaggio 2015. Sabato 19, invece, ultimo appuntamento dell'anno anche con la rassegna "Vignaioli in Enoteca" con l'azienda Cà Bruciata di Imola e l'inaugurazione della mostra fotografica "Experimenti di Caterina Sforza"

 

Torna, anche per questo Natale, il tradizionale appuntamento di Enoteca Regionale Emilia Romagna alla scoperta delle bollicine del suo territorio per brindare alle festività in arrivo nel migliore dei modi.

L'incontro con il ricco banco d'assaggio degli spumanti è per domenica 20 dicembre nella storica sede di Enoteca nelle cantine della Rocca Sforzesca di Dozza. Dalle 15.00 alle 18.30 un sommelier sarà a disposizione per la mescita e per soddisfare ogni curiosità sui vini proposti.

Per gli amanti dell'enologia un vero e proprio viaggio tra i vitigni della regione, dall'Albana al Pignoletto, ma anche fra i vitigni internazionali. Sarà un'occasione da non perdere per scegliere lo spumante "made in Emilia Romagna" per le prossime festività.

Le degustazioni di tre vini sono servite al costo di 6 Euro, assaggio a richiesta di salumi e formaggi 2 Euro. Il Wine bar è aperto anche con la carta dei vini del giorno, per degustazioni al calice.

Il Wine bar riaprirà, con la carta dei vini, domenica 3 gennaio 2016, mentre i banchi d'assaggio riprenderanno il 31 gennaio con il Gutturnio.

 

Sabato 19 dicembre, dalle 15 alle 18.30, ultimo appuntamento per il 2015 anche con la rassegna "Vignaioli in Enoteca" con i produttori di Cà Bruciata di Imola. L'Azienda Agricola Cà Bruciata sorge su una delle prime colline a ridosso di Imola e del suo circuito di Formula 1. In una posizione geografica particolarmente adatta alla coltivazione della vite, caratterizzata da un terreno prevalentemente argilloso esposto da Est a Ovest, trovano posto Sangiovese, Pignoletto e Albana ma anche Ciliegiolo, Cabernet, Barbera, Chardonnay e Trebbiano. Tutti vitigni che, curati dal campo alla cantina dalla famiglia, portano in tavola il gusto e il sapore di prodotti coltivati nel rispetto della continuità delle tradizioni e nell'innovazione tecnologica.

Gli assaggi dei vini di Cà Bruciata in questa giornata sono gratuiti.

 

Sempre sabato 19 dicembre inaugura alla Rocca di Dozza (ore 16) la mostra fotografica "Experimenti di Caterina Sforza", progetto del corso di fotografia di Antonio Falzetti co-diretto da Vania Bertozzi, a cura degli allievi della classe 3B dell'Istituto CIOFS di Imola. Il progetto nasce dall'idea di creare un dialogo tra gli studenti e studentesse di oggi e il mondo di Caterina Sforza, creare per lei un marchio dei suoi prodotti, diventare sue modelle e fotografe, realizzando manifesti pubblicitari per una realtà sospesa fra quella di oggi e il Rinascimento del primo '500. I ritratti sono ispirati alle figure rinascimentali dei quadri più famosi a partire dalla Gioconda di Leonardo da Vinci. Nel progetto è stato utilizzato il paesaggio della città di Imola fotografato dall'alto della Rocca Sforzesca, sede estiva della Signora di Imola e Forlì. La Rocca Sforzesca è stata scelta come location per la realizzazione di un reportage dove le ragazze sono diventate "modelle fantasma" per creare lo scenario e delineare lo stile dei prodotti di bellezza di Caterina Sforza. Inoltre verrà presentato un video di Massimiliano Valli, realizzato su sceneggiatura scritta dagli allievi e girato all'interno i locali della Rocca Sforzesca di Imola che racconta simpaticamente l'incontro di una studentessa del Ciofs con lo spettro di Caterina Sforza.

 

Per informazioni e prenotazioni: tel. 0542 367700; e-mail: info@enotecaemiliaromagna.it



giovedì 17 dicembre 2015

I Tarocchi: un lascito culturale di Bologna al mondo. Convegno storico-scientifico. Sabato 19 dicembre 2015 - ore 15,30 Cappella Farnese, Palazzo d'Accursio, Bologna



I Tarocchi: un lascito culturale di Bologna al mondo. 

L'origine bolognese del gioco dei tarocchi e della loro pratica divinatoria

 

Convegno storico-scientifico

 

Cappella Farnese, Palazzo d'Accursio, Bologna

Sabato 19 dicembre 2015 - ore 15,30

 

Evento promosso dall'Associazione Culturale Le Tarot

con il Patrocinio del Comune di Bologna

 

L'origine dei tarocchi è uno dei temi che ha attratto da sempre gli studiosi di simbolismo. Superata da tempo l'ipotesi della derivazione dall'antico Egitto, tanto cara agli esoteristi, in considerazione della presenza di allegorie cristiane e neoplatoniche negli arcani maggiori (un tempo chiamati con il termine Trionfi) e ancor più la fantasiosa attribuzione da parte di Jodorowsky a Maria Maddalena, dato che le carte da gioco non esistevano 2000 anni fa in quanto fecero la loro apparizione in Occidente verso la prima metà del Trecento, le indagini degli studiosi si sono concentrate sull'epoca più realistica, cioè l'inizio del Quattrocento.

 

Ed è proprio grazie alle ricerche condotte presso gli archivi bolognesi che il Prof. Andrea Vitali, storico del simbolismo, già curatore della più importanti esposizioni sui tarocchi a livello internazionale, ha individuato documenti attestanti non solo l'origine bolognese di queste carte, ma anche della loro pratica divinatoria. 

 

Anche se il dipinto che fino a qualche tempo fa troneggiava presso Palazzo Felicini-Fibbia   in via Galliera raffigurante l'inventore del gioco, cioè il Principe Francesco Antelminelli Castracani Fibbia, è misteriosamente scomparso rendendo inutili i tentativi di un suo ritrovamento da parte delle forze dell'ordine e della Soprintendenza, le informazioni che si ricavano dalle scritte poste sotto il dipinto, seppur un tempo considerate frutto di fantasia assieme all'esistenza dello stesso Principe, sono state avvalorate attraverso la scoperta di documenti storici attestanti l'esistenza di quel personaggio e della sua invenzione.

 

Inoltre presso la Biblioteca Universitaria di Bologna, fra le carte di una lettera di un nobile della prima metà del Settecento, si è individuato un foglio manoscritto in cui vengono spiegati i significati da attribuire, nella pratica cartomantica, alle carte del Tarocchino Bolognese. Si tratta di un documento che anticipa di circa cinquanta anni quelle attribuzioni che ritroveremo nella Francia illuministica verso la fine del Settecento, periodo in cui esplose la moda cartomantica per poi diffondersi successivamente in tutta Europa.  Il prof. Vitali ha poi individuato il significato della parola 'Tarocco' fino ad oggi avvolto nel mistero.

 

Un convegno importante quindi per la conoscenza da parte del pubblico di verità fino ad oggi rimaste nel mistero e per la stessa città di Bologna che potrà vantarsi di aver dato i natali a un mazzo di carte, conosciuto, amato e utilizzato in ogni parte del mondo. 

 

Il CONVEGNO

 

Saluto alla cittadinanza da parte di Matteo Lepore, Assessore Economia e Promozione della Città, Turismo, Relazioni Internazionali, Agenda Digitale.

 

Relazioni di:

 

Bologna all'inizio del Quattrocento

Rolando Dondarini, storia medievale, Università di Bologna     

 

Il Principe Francesco Antelminelli Castracani Fibbia, inventore del Ludus 

Andrea Vitali , storico del simbolismo, Presidente Associazione Le Tarot          

 

I documenti bolognesi dal XVI al XVIII secolo

Giordano Berti, saggista, storico del pensiero esoterico                                       

 

La divinazione con il Tarocchino Bolognese

Terry Zanetti,  saggista, storica delle tradizioni popolari

 

Il gioco del Tarocchino dalle origini alla partita a tutto andare 

Girolamo Zorli, saggista, storico dei giochi di carte                                         

 

Simbologie psicologiche nel  Tarocchino del Mitelli

Claudio Widmann, analista junghiano                                   

 

I Tarocchi di Enologica (a cura di Enoteca Regionale Emilia Romagna)

Giorgio Melandri, giornalista, curatore di Enologica                                     

 

Informazioni: Andrea Vitali 335.5619171 info@letarot.it

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